“Affinità, condivisione di gusto,
espressione di sentimento”
Gli amici d'arte che hanno sempre accompagnato la storia della Cantina Majolini, lì, hanno lasciato un segno, la propria firma, l'impronta del proprio passaggio. A memoria di un vincolo eterno.
Aligi Sassu
Una scultura in bronzo creata per la cantina, è il segno lasciato da Aligi Sassu, pittore e scultore italiano di grande fama e cultura: i “Cavalli innamorati”. Oggi l'opera è installata in posizione dominante di tutta la valle e dei vigneti sottostanti la tenuta. Quello con l'artista è un connubio segnato da profonda amicizia con la famiglia, che, negli anni, si è espresso in mostre, pubblicazioni di opere e reciproci meravigliosi progetti artistici.
Luca Briconi: Disobbedisco, omaggio a D'Annunzio
Questo vino nasce per celebrare il Poeta e l’eroe Gabriele d’Annunzio. L’etichetta riproduce il gonfalone della Città di Fiume voluto da d’Annunzio: il serpente che si morde la coda (Oroboro) è il simbolo egiziano dell’eternità e della vita che si rinnova. Le sette stelle del Grande Carro è un altro simbolo di eternità, perché è la costellazione che non tramonta mai e indica la Stella Polare, che dà la rotta ai marinai e che ha accompagnato il Poeta nella Beffa di Buccari.
Giuseppe Bergomi
Natura e uomo, ciclo naturale e artifizio: la nascita del vino secondo Giuseppe Bergomi, artista lombardo di fama internazionale, di cui la cantina ospita diversi pezzi. È sotto il suo Sole e le sue Meduse che le bottiglie dei Franciacorta Majolini riposano respirando arte nella sala Bergomi, appunto, dedicata all'artista.
Luciano Molinari
Una vera e propria opera vivente in continua stimolazione dei sensi, firmata Luciano Molinari, artista ebanista contemporaneo, con laboratorio creativo a Milano, eccezionalmente capace di trasformare il legno in una istantanea. “Opera Sensoriale”, nella barricaia Majolini, è un’opera originale nata nel dicembre 2013 , realizzata con 199 varietà di legni, dai più comuni ai più pregiati, provenienti dai cinque continenti.
Un vero mosaico profumato di mondo.
Ed è proprio questo che la rende l'opera dei sensi: il profumo. Il sigillo della Cantina scomposto in tanti piccoli tasselli di legno, rimanda ai profumi in vasetto dei legni corrispondenti, per sentire olfattivamente la materia: una sorta di tatto che parla all'olfatto dopo la vista. Ad ognuna delle 199 tipologie di legno impiegate in “Opera sensoriale” è stata dedicata la wooden box di una tiratura limitata di Magnum di Franciacorta Majolini Brut, dal titolo omonimo.
Enrica Senini
Avvocato per professione e fotografa per passione, Enrica Senini riesce a cogliere con le sue fotografie l'essenza dell'anima. Viaggia seguendo un tema che fissa in ogni scatto. Preghiera, essenza, sogno, nomadismo sono alcuni dei tratti di cui Enrica va alla ricerca per il mondo. Immagini che vivono di una luce propria con dettagli cromatici ed espressivi che toccano le corde. Dell'anima.
Mattia Trotta
Dal 2014 una balena s'inabissa nel piazzale della Cantina, mostrando la sua coda: è Moby Dick, il capodoglio bianco più volte arpionato dal capitano Achab ma mai conquistato, simbolo di un sogno irraggiungibile (l’impossibile sfida di un vino perfetto). Moby Dick è opera di Mattia Trotta, giovane artista italiano che dal 2013 vive e lavora nel borgo di Bienno in Valle Camonica.
Tomoko Nagao
Artista pop contemporanea giapponese, Tomoko indaga il cambiamento e la metamorfosi, reinterpretando opere classiche in completo stile manga e, appunto, pop. La sua dissacrazione di temi eterni emerge dal ponte che getta tra il suo oriente e quell'occidente così ricco di ispirazioni storiche e confusioni attuali. Profane onde di loghi e brand invadono il sacro della pulizia del tratto classico, in uno tzunami di contaminazione.